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lunedì 17 dicembre 2012

Dai fornelli alla tv alla cultura: lo chef Carlo Cracco

Prima pagina di "Cultura&Spettacolo" sul Giornale di Brescia di ieri, 16 dicembre 2012

Ieri pomeriggio il grande chef, veneto d'origine e milanese d'adozione, è stato ospite della libreria TUO di Desenzano del Garda, in piazza Malvezzi. Un bagno di folla e scatti per Carlo Cracco. 
Ha presentato il suo ultimo libro, 252 pagine e sessanta ricette, edite da Rizzoli: “Se vuoi fare il figo usa lo scalogno”. 
L'intervista, fatta nei giorni precedenti l'evento, grazie all'aiuto della moglie Rosa e dell'amico Giovanni Boscaini, è stata una delle più belle! Mi ha veramente stupita!!
Persona piacevole, elegante e molto disponibile Carlo Cracco è un personaggio televisivo con i piedi per terra, cordiale, affascinante e pure simpatico. 
Senza dubbio... promosso a pieni voti: 8+!

La passione per la cucina, o meglio per il cibo, è nata nell’infanzia di Carlo Cracco, anche se poi le prime esperienze a scuola non premiarono il giovane studente. All’Istituto Alberghiero portò a casa un bel quattro in Cucina e i suoi insegnanti consigliarono ai genitori di mandarlo a lavorare per fare pratica. La cosa funzionò. Del resto, «s’impara cucinando». Oggi è lui a dirlo: «Non conta essere bravi all’inizio, ma nel tempo. È la costanza che dà la misura delle capacità e della bravura di un cuoco». E lui è proprio uno chef di classe!
Sobrietà, sostenibilità e classe: questa è la cucina per Cracco, la sua arte.



venerdì 14 dicembre 2012

Incontro di questa sera rinviato per neve

AVVISO AI NAVIGANTI!
Purtroppo, a causa della neve e delle strade poco agibili, l’incontro di questa sera in Municipio a Lonato del Garda è stato rinviato, d'accordo con i Servizi sociali del Comune, a data da definirsi... probabilmente il 23/01 (da confermare) sempre in Sala del Celesti. Speriamo che la neve non crei ulteriori disagi.

Nel frattempo rimangono confermate le due presentazioni di Desenzano e Mantova:
-     venerdì 11 gennaio presso la Libreria “Castelli Podavini”, in via Roma 20 a Desenzano del Garda, alle ore 21 per uno speciale Dopocena in libreria”.
-     Venerdì 25 gennaio alle 18 presso la Libreria IBS di Mantova, in via Verdi 50.
Sempre a ingresso libero!

Niente male la assegna stampa di oggi...
Quotidiano "Avvenire", pagina 14, venerdì 14 dicembre 2012
La "Voce di Mantova", 14 dicembre 2012






mercoledì 12 dicembre 2012

Nessuno escluso

Appuntamento questo venerdì 14 dicembre alle 20.45 in Municipio a Lonato del Garda (Sala del Celesti, primo piano). Ingresso libero, per parlare dell'Arcobaleno...

“(…) La malattia mentale può davvero colpire chiunque.
Senza eccezioni né preferenze. Nessuno escluso.
Questa buccia di pensiero mi frulla nella testa, fluttua, sbatte contro ogni giustificazione e si scioglie in mezzo a quelle due parole. 
Nessuno escluso.
In quel tunnel possiamo entrare tutti.
Mentre proseguo il mio lavoro, macino pensieri e ricordi.
Molti credono che questo tipo di male sia un qualcosa di lontano dal mondo, prerogativa solo di persone particolarmente sfortunate, con problemi familiari o disoccupate, con situazioni di debolezza e di dipendenza. Invece non è affatto così, la malattia mentale
può manifestarsi in qualsiasi persona, senza distinzione di età, ceto sociale e razza. Può essere congenita, certo. Ma non è solo una questione di scalogna. L’Arcobaleno me ne dà la prova, ogni giorno”.
(Da “Passi bianchi e silenziosi” di Anita Ledinski e Francesca Gardenato, Ed. Sometti, 2012)


martedì 4 dicembre 2012

Intervista dedicata a Passi bianchi e silenziosi

Condivido con i miei fedeli lettori una parte del comunicato stampa di presentazione del mio libro e un'intervista che è stata da poco pubblicata su un settimanale locale.


È stato presentato la scorsa settimana a Castiglione delle Stiviere e il primo dicembre 2012 a Desenzano del Garda (presso l’Agriturismo Le Preseglie di San Martino della Battaglia con un pubblico di oltre cento persone) il nuovo libro di Francesca Gardenato e Anita Ledinski, rispettivamente giornalista e operatrice sanitaria. Due donne accomunate da una passione per il sociale e dal desiderio di raccontare cos’è realmente l’Ospedale psichiatrico giudiziario, ex manicomio criminale, di Castiglione delle Stiviere.
Di seguito l’intervista integrale, redatta per la Cronaca di Mantova, settimanale della provincia mantovana uscito lo scorso 30 novembre.

Anita e Francesca con il viceprimario
del reparto Arcobaleno, dr. Enrico Verinizzi,
intervenuto all'incontro del 1° dicembre 2012
Anita, donna forte e di origine croata, è la protagonista del racconto, il filo conduttore tra i “personaggi” di una storia quotidiana, che si consuma da anni oltre i cancelli dell’istituto psichiatrico giudiziario in località Ghisiola. Con lei entriamo nel reparto femminile Arcobaleno, l’unico in Italia, e siamo circondati da malate di mente e operatori e infermieri con compiti delicati e particolari. 
Ci sono, come evidenzia lo psichiatra Giovanni Rossi nella prefazione «donne che cercano e trovano solidarietà chiuse entro esperienze drammatiche e, soprattutto, definitive».
Il testo «scandito dai turni di lavoro di un’operatrice e arricchito da una serie di interventi diretti, contiene anche alcuni inserti frutto della fantasia e qualche informazione storica e tecnica sull’istituto, introdotti al fine di rendere da un lato più piacevole e coinvolgente la lettura, dall’altro di completare la panoramica di questo luogo che accoglie e cura persone affette dalla malattia mentale. Persone, non mostri» sottolinea Francesca Gardenato, giornalista che ha scritto al fianco della protagonista, ha raccolto il suo vissuto e curato le testimonianze e l’editing del libro pubblicato da Sometti. C’è un universo femminile in questo lavoro.

Anita e Francesca rispondono alle domande di Luca Cremonesi

1) Come nasce questo libro?
«La storia comincia così: ci sono due amiche, Anita e Francesca. La prima lavora come operatrice sociosanitaria all’Ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere e l’altra è giornalista freelance e da tempo lavora con la scrittura. 

Entrambe hanno la passione per il sociale, entrambe hanno il desiderio di raccontare. Così, in una notte di primavera del 2011, nasce l’idea di trasformare in un libro attraverso l’esperienza di Anita e con l’aiuto e la mano ‘fluida’ di Francesca la vita vera delle pazienti e la fatica, ma anche le soddisfazioni, degli operatori sanitari dell’Opg. 
Pian piano prende forma questo testo che per la prima volta mette al centro operatori, non medici, racconta le storie di alcuni pazienti e le coinvolge non in maniera scabrosa e con l’intento di cogliere uno scoop, ma con umana onestà. Cercando di restituire dignità e la giusta attenzione a tante persone che soffrono e che sono entrate in Opg per essere curate. Il nostro primo obiettivo era far conoscere cos’è l’Opg a chi di questa realtà o non ha mai sentito parlare o sa ancora troppo poco».

2) Raccontarel’Opg al territorio, è una necessità ma è anche un bisogno, perché davvero l'OPG è il "buco nero" di Castiglione. Quanto lavoro è costato questa idea?
Da sinistra, l'ex direttore sanitario dell'Opg
dr. Antonino Calogero e il moderatore dell'incontro
don Alberto Margoni, direttore di Verona Fedele
«Non sta a noi giudicare se l’Opg sia o meno il “buco nero” di Castiglione delle Stiviere. Di certo al territorio questo ospedale ha a dato molto, in termini di posti di lavoro in primis. E l’espressione “buco nero” dimostra come questo ambiente per molti versi oscuro, poco o male conosciuto, sia diventato nel tempo una sorta di un mondo parallelo, che istintivamente la società tende a temere e a mantenere a distanza.
Quanta fatica ci è costato questo libro? Il piacere di scrivere è grande e assorbe completamente. Non si può parlare di fatica, ma di impegno, dedizione, energie che sono state unite per essere incanalate su questo progetto, nato dopo un anno e mezzo di osservazioni, interviste e lavoro a volte individuale altre volte di coppia. Una collaborazione che, ci auguriamo, sarà ben accolta dai nostri lettori».

3) Raccontare una storia è sempre raccontare la propria storia: dopo questo "viaggio" cosa è cambiato in voi?
«Non si può dire che questo “viaggio” abbia cambiato qualcosa, ma forse è meglio usare la parola arricchito. Siamo fiere, felici ma sopratutto orgogliose di aver potuto, nel nostro piccolo, contribuire a smascherare quell’atmosfera che tutti pensano “agghiacciante o mostruosa” dell’Opg. La struttura di Castiglione, il reparto Arcobaleno in particolare, ha molta umanità al suo interno. Il personale che lavora dentro non ha né manganelli né atri strumenti simili, ma tanta pazienza e professionalità a disposizione del prossimo, che sono i pazienti. Chi lavora lì sa che deve fare del proprio meglio per aiutare le donne ingiustamente stigmatizzate dalla società e dai media, perché malate di mente. Ed è la malattia che le ha spinte a compiere certi crimini. La scrittura ha comunque dato qualcosa a entrambe, se pur in modi diversi. 
Il beneficiario vero del nostro lavoro, però, è sempre il lettore. Questo libro è nato per avvicinare l’argomento a tutti, con semplicità e chiarezza, senza tecnicismi e false dichiarazioni, perché chiunque potesse conoscere cosa significa lavorare e vivere in un Opg».

4) Come pensate venga accolto il libro?
«Come  già accennato, questo libro è nato proprio per far sapere non solo a Castiglione e ai comuni vicini, ma all’Italia intera come si vive in questo Opg. Un istituto che, per la propria storia e l’organizzazione interna, è molto diverso  dagli altri cinque situati sul territorio nazionale. Perciò le speranze che “Passi bianchi e silenziosi” avrà un buon successo sono fondate. 
Comunque sia, alla fine, la curiosità delle persone è sempre tanta, specialmente verso le storie che ci sembrano così vicine alla nostra vita, che carpiscono la nostra attenzione perché apparentemente “normali” o stranamente “misteriose”, ma di cui non riusciamo a capire o a cogliere tutti i dettagli. Quella voglia di saperne di più sui disagi della malattia mentale forse troverà un po’ di soddisfazione anche in questo testo, che comunque è ricco anche di altre testimonianze importanti».

5) L’Opg vive un periodo di "turbolenze", questo vostro lavoro può aiutare l'Opg in questo momento?
«Premesso che questo libro è nato con un altro scopo, ossia per abbattere i pregiudizi che ci sono verso la struttura di Castiglione e più in generale verso il malato psichiatrico e non come una campagna pro o contro Opg, possiamo affermare che il momento per certi versi potrebbe aiutare la diffusione del nostro libro.
Abbiamo cominciato a lavorarci all’inizio del 2011, quando ancora i tempi delle turbolenze attuali non erano sospetti. Siamo convinte che chi leggerà il nostro libro potrà farsi un’idea  più precisa dell’Opg di Castiglione delle Stiviere.
Ci sono tanti accanimenti contro di esso e che non tutti sono fondati, ma c’è molto altro da sapere: questo ambiente è animato da persone che fanno assistenza e non sorveglianza, sono infermieri e oss che sono in prima linea e rischiano sulla propria pelle per svolgere al meglio il loro lavoro, ogni giorno. E c’è quella pietas che induce ogni uomo e ogni donna ad amare e rispettare il prossimo, sia esso sano o malato».


Hanno parlato di “Passi bianchi e silenziosi”

Foto di Albert Previ e Sandro Begali

mercoledì 28 novembre 2012

L'Arcobaleno: una e tante storie


“Passi bianchi e silenziosi”
Il primo libro che racconta l’Opg con gli occhi e il vissuto di un’operatrice


 “Passi bianchi e silenziosi” (Editoriale Sometti, 230 pagine, 13 euro) è nato per avvicinare l’argomento a tutti, con semplicità e chiarezza, senza tecnicismi e false dichiarazioni, perché chiunque potesse conoscere cos’è l’Ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere (Mn) e cosa significa lavorare e vivere in un Opg, soprattutto nel reparto femminile Arcobaleno. Le autrici sono Anita Ledinski e la giornalista Francesca Gardenato, entrambe desenzanesi. 
La pubblicazione è stata presentata ufficialmente la scorsa settimana - venerdì 23 novembre - nella Sala Bachelet di Castiglione delle Stiviere, con il patrocinio del Comune e della Proloco di Castiglione.

Il libro sarà al centro di un incontro dal titolo “L’Arcobaleno: una e tante storie” questo sabato 1 dicembre alle ore 17 a San Martino della Battaglia, presso l’Agriturismo Le Preseglie ai piedi della torre di San Martino (Desenzano), per la serie “Cultura e Società in Agriturismo”.
Oltre agli interventi delle autrici Anita Ledinski e Francesca Gardenato, si ascolteranno le testimonianze di alcune figure dell’Opg e dell’ex direttore sanitario, lo psichiatra Antonino Calogero.
Modera l’incontro don Alberto Margoni, direttore del settimanale “Verona Fedele”. Voci recitanti: Angela Tizzano e Alessandro Gardenato.

INGRESSO LIBERO. Segue aperitivo con i migliori vini Lugana e San Martino della Battaglia Doc.
DOVE: dal casello autostradale di Sirmione, proseguire in direzione Pozzolengo. Alla rotonda della torre, girare a sinistra nella strada secondaria che s’immerge tra le vigne.

La storia di questo libro comincia così: ci sono due amiche, Anita e Francesca. La prima lavora come operatrice sociosanitaria all’Ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione e l’altra è giornalista freelance e da tempo lavora con la scrittura. Entrambe hanno la passione per il sociale, entrambe hanno il desiderio di raccontare. 
Così in una notte di primavera del 2011 nasce l’idea di trasformare in un libro, attraverso l’esperienza di Anita e con l’aiuto e la mano ‘fluida’ di Francesca, la vita vera delle pazienti e la fatica, ma anche le soddisfazioni, degli operatori sanitari dell’Opg.
Pian piano prende forma questo testo che per la prima volta mette al centro operatori sanitari, non medici, racconta le storie di alcuni pazienti e le coinvolge non in maniera scabrosa e con l’intento di portare sotto i riflettori qualche scoop, ma con umana onestà. Cercando di restituire dignità e la giusta attenzione a tante persone che soffrono e che sono entrate in Opg per essere curate. In un istituto, quello della Ghisiola a Castiglione, che è molto diverso dagli altri cinque presenti in Italia.


«Il libro è stato concepito agli inizio del 2011, quando ancora non si pensava alla chiusura o riconversione degli Opg che la legge ha fissato al 31 marzo 2013. Il nostro primo obiettivo era, e rimane, quello di far conoscere cos’è l’Opg a chi di questa realtà o non ha mai sentito parlare o sa ancora troppo poco, perché è un mondo che istintivamente temiamo e preferiamo tenere distante», dichiarano Francesca Gardenato e Anita Ledinski.


Nella loro prosa le autrici fanno rivivere al lettore «i tanti e agghiaccianti racconti di alcune pazienti del reparto Arcobaleno del Opg, dove ottanta donne, autrici di crimini atroci, come figlicidio o neonaticidio, ricevono intensa terapia psicosociale, dacché malate di diverse forme psicotiche alla base dei loro inumani delitti. Ci presentano alcune delle pazienti , donne di diverse età e accomunate da simili storie dolorose, con tanto umano sentire, che leggendo le parole della protagonista del racconto ci sembra di vederle, ansiose e sofferenti». Così si legge nella prefazione dello psichiatra George Palermo, autore di innumerevoli e prestigiose pubblicazioni internazionali, anche noto per la sua perizia di Jeffrey Dahmer, il famoso “mostro di Milwaukee”.

Il libro contiene anche la prefazione dello psichiatra Giovanni Rossi di Rete 180 e la postfazione dell’ex direttore sanitario dell’Opg di Castiglione delle Stiviere Antonino Calogero.
“Passi bianchi e silenziosi” sarà presentato anche: 
-       a Lonato del Garda venerdì 14 dicembre alle 20.45 in Sala Celesti, al primo piano del Municipio in piazza Martiri della libertà, con il patrocinio dell’Assessorato ai Servizi sociali.
-  Presso la Libreria “Castelli Podavini” venerdì 11 gennaio 2013 alle ore 21 Dopocena in libreria” a Desenzano del Garda, in via Roma 20.




Per informazioni: 
Francesca Gardenato
francescagardenato(at)gmail.com


Fotografie di Sandro Begali e Luciano Perbellini


lunedì 26 novembre 2012

Concorso rock Noi Musica 2012, ecco i vincitori!


Al Teatro Italia di Lonato del Garda, sabato 24 novembre 2012, grande spazio alla musica emergente e ai giovani, in una serata dai toni rock organizzata dal progetto Noi Musica e terminata con l’acclamata esibizione del cantante bresciano Jury, classe 1986, anche autore e polistrumentista. 





Come testimonial del concorso, Jury ha seguito in diretta tutte le esibizioni delle band finaliste, fermandosi con i ragazzi nel backstage per condividere emozioni e consigli, tra musicisti e con grande spontaneità. 
Bravo Jury, ci sei proprio piaciuto!
Dei dieci gruppi erano giunti in semifinale sabato 17 novembre, al teatro San Michele dell’Oratorio di Rivoltella, e sei sono tornati a esibirsi nel teatro parrocchiale di Lonato.

Degli oltre venti iscritti al 4° Concorso rock per gruppi emergenti (cover e inediti) Noi Musica 2012, a trionfare nella categoria inediti è stato un gruppo di quattro giovani bergamaschi, che suonano insieme dal 2009: i Fracassoni. Dietro di loro, al secondo posto, i Vertigine Versus di Brescia, al terzo la band veronese dei Friday’s Rock, di Alpo di Villafranca, e al quarto i Desdemona di Pozzolengo.
Per la sezione cover del contest, la commissione artistica composta da esperti di musica e canto ha premiato i giovanissimi Runaway, tredici e quattordicenni di Castiglione delle Stiviere, ieri sera al loro tredicesimo concerto. Al secondo posto i Sweet&Sour di Padenghe sul Garda, con il loro repertorio dolce-acido.

E sempre ai Runaway la commissione stampa presieduta da Luca Riva, direttore artistico di Radio Vera e voce di Radio Bruno, ha assegnato il nuovissimo “premio stampa”. Mentre il “premio fan club” per la band più acclamata dal pubblico è andato, di nuovo, ai Fracassoni di Bergamo con i loro pezzi inediti.

La serata musicale al Teatro Italia si è aperta con un’esibizione di calcio acrobatico del giovane “re del palleggio freestyle”, Nidal, marocchino d’origine ma bresciano d’adozione, che dopo essersi cimentato nei suoi “trick” acrobatici a suon di break dance, oggi sarà ospite di Simona Ventura nella trasmissione televisiva “Cielo che gol!”. Sul palco del Teatro Italia, nella manifestazione presentata da Francesca Gardenato, anche la miscela esplosiva Rhythm’n’Blues della Bluesteel Band, con la potente e grintosa voce della lonatese Vanessa Carullo.
Gli organizzatori ringraziano Proel e Mirco Borghino per i premi. Il concorso ha avuto il patrocinio e il supporto del Comune di Lonato del Garda e il patrocinio dei Comuni di Desenzano, Sirmione, Padenghe e Pozzolengo, la preziosa collaborazione delle Parrocchie di Lonato, Colombare e Rivoltella. Un particolare ringraziamento va a tutto lo staff, ai collaboratori, tecnici e amici che hanno reso possibile questo evento, con il coordinamento del direttore artistico Stefano Romanini.

Un grazie particolare a don Alessandro Turrina, vicedirettore del Cpag di Verona e responsabile della pastorale giovanile nelle comunità del lago di Garda bresciano (della diocesi di Verona), che da alcuni mesi sta seguendo Noi Musica e collaborando alle varie iniziative avviate per adolescenti e giovani dal compianto parroco di Centenaro don Luca Nicocelli.
Il prossimo concorso canoro sarà il 9 febbraio 2013, al teatro parrocchiale di San Martino della Battaglia (Desenzano) con le “voci bianche” dai 6 ai 13 anni. Mentre il 6 e 13 aprile tornerà la 5ª edizione del Concorso canoro per i giovani.

Tutte le informazioni e i prossimi eventi sono sul sito: www.noimusica.org

Fotografie di Sandro Begali

mercoledì 14 novembre 2012

Passi bianchi e silenziosi: il nostro nuovo libro


Dopo oltre un anno e mezzo di lavoro, finalmente siamo arrivate alla pubblicazione.
"Passi bianchi e silenziosi" è in stampa da ieri e sarà presentato ufficialmente il 23 novembre alle 18.00 a Castiglione delle Stiviere (Sala Bachelet).
Io e Anita Ledinski, operatrice sociosanitaria dell'Ospedale psichiatrico di Castiglione delle Stiviere (Mantova), raccontiamo le storie dell'Arcobaleno, unico reparto femminile in Italia. 
Le vicende personali di Anita si intrecciano con quelle delle pazienti, dei colleghi, di un reparto storico che sta per andare incontro alla "rivoluzione", se non alla totale chiusura.


Che cosa significa lavorare in un Ospedale psichiatrico giudiziario, quello che un tempo era chiamato manicomio criminale? 
Come si può affrontare il quotidiano e delicato confronto con ottanta donne, colpevoli di crimini atroci, percorse da profondi disagi psichici che le hanno trasfigurate fino a spingerle oltre l’immaginabile e a scagliarsi contro i loro stessi figli o contro i loro affetti?

Il libro contiene la prefazione di George Palermo
psichiatra di fama internazionale nonché autore della perizia di Jeffrey Dahmer, 
il famoso “mostro di Milwaukee”.

Anita Ledinski, operatrice sociosanitaria (oss), da quasi otto anni trascorre le sue giornate fra le pazienti dell’Opg di Castiglione delle Stiviere, nel Mantovano. Con l’aiuto e la penna della giornalista Francesca Gardenato, prova a spiegarci cosa significhi assistere persone malate di mente. È un racconto avvincente, che racchiude altre storie: la narrazione presenta varie situazioni di reparto, tutte vissute in prima persona, le sensazioni e le difficoltà personali, ma anche le esperienze e gli stati d’animo di pazienti e colleghi operatori. Anita svela tormenti, dubbi, emozioni e vicissitudini che quotidianamente deve affrontare in questo luogo di malattia e di cura. Descrive anche il rapporto di fiducia simbiotico che si crea fra chi deve condividere la maggior parte della propria esistenza tra le mura dell’Opg e chi può alleviare la sofferenza.
Quello che ne esce è un quadro di assoluta umanità, insieme profondo e lieve, un microcosmo in cui i muri dei pregiudizi vengono abbattuti e la comprensione reciproca diventa l’unico linguaggio possibile.

Con “Passi bianchi e silenziosi” Anita e Francesca offrono quindi una testimonianza che restituisce dignità e un tratto umano a tante persone; un raggio di luce che penetra nelle tenebre di un ambiente per molti versi oscuro, un mondo parallelo che non conosciamo e che istintivamente teniamo a distanza.


* La presentazione ufficiale di "Passi bianchi e silenziosi" sarà a Castiglione delle Stiviere, nella Sala Bachelet presso l'Ospedale San Pellegrino in via Napoleone III, venerdì 23 novembre alle ore 18.00

** Il secondo evento, con alcune testimonianze e un piccolo rinfresco finale per amici, collaboratori e gentile pubblico, si terrà a Desenzano del Garda il prossimo sabato 1° dicembre alle 17.00 presso l'Agriturismo Le Presenglie (loc. Preseglie, dal casello autostradale di Sirmione in direzione Pozzolengo) a San Martino della Battaglia


domenica 11 novembre 2012

La moda veste la musica e la solidarietà

Dal Giornale di Brescia di oggi un ricordo della nostra serata di presentazione del 2° concorso "Vesti la Musica... in abito da sera" organizzata da Noi Musica, in collaborazione con il Convento di Lonato e l'azienda agricola Malavasi di Pozzolengo.

Presentata la nuova edizione di Vesti la Musica...

Musica e moda di nuovo insieme, quest’anno per sostenere il progetto di sartoria dell’associazione Lankama di Pozzolengo che opera nel Sud dell’India.

È un ponte di solidarietà quello che unisce il lago di Garda e il Sud dell’India nella nuova edizione 2013 del Concorso nazionale di moda “Vesti la Musica… in abito da sera, presentata giovedì 8 novembre al Convento Music Restaurant di Lonato del Garda (Brescia) in collaborazione con l’azienda agricola Malavasi e alla presenza di molti colleghi della stampa.
Durante l’evento di presentazione, oltre a tutte le iniziative organizzate sempre dal progetto Noi Musica 2013, sono stati riportati in passerella gli “abiti musicali” finalisti della prima edizione del concorso, indossati da alcune splendide modelle truccate e pettinate da Anna Marogna e Martina Borzi (in foto, sotto).


COME
Il Concorso di “moda musicale”, quest’anno alla seconda edizione, punta a coinvolgere giovani stilisti, sarte e sarti, designer e appassionati di moda su scala nazionale, per invitare sulle rive del lago di Garda nuovi talenti nel campo della moda ed esporne i lavori prima in una sfilata estiva, poi in una mostra nel centro storico di Desenzano. Il tema del concorso quest’anno è “Musical: sogno di una notte d’inizio estate”. Ogni concorrente, di età compresa fra i 18 e i 40 anni, potrà partecipare con un proprio abito ispirato a una canzone o a una scena, al titolo o alla melodia di un musical o film musicale a propria scelta.
Il ricavato andrà a sostegno dell’associazione Lankama che dal 2000 opera in India a favore di centinaia di bambini e giovani donne. Per valorizzare la manualità delle ragazze indiane Loredana Prosperini, presidente di Lankama, insieme alla stilista Chiara Zanetti ha avviato un laboratorio di sartoria e bijou, attività che dà lavoro a ragazze e madri di famiglia in un villaggio chiamato Kesarapalli, nella grande regione dell’Andhra Pradesh, una delle zone più povere dell’India.
La prima edizione di “Vesti la Musica… in abito da sera” ha avuto un ottimo riscontro: hanno partecipato numerosi stilisti da varie province del Nord Italia e i dieci abiti finalisti, oltre a calcare la passerella della manifestazione conclusiva di giugno al Giardino Bagoda di Desenzano, con un pubblico di oltre 500 persone, sono stati protagonisti di altri eventi fashion e serate musicali nel corso dell’estate, l’ultimo l’8 settembre scorso a Rivoltella.

QUANDO
Francesca Gardenato
con Emilio Gabana
e Stefania Sartori
Nel 2013, il prossimo 15 giugno, i finalisti selezionati dalla commissione tecnica del concorso, saranno protagonisti di un nuovo e romantico defilé che incoronerà il vincitore
Dopo la premiazione tutti gli abiti ammessi alla finale rimarranno esposti per alcune settimane nella prestigiosa boutiqueRosy For Her” di Emilio Gabana a Desenzano, in piena stagione turistica.
«L’iniziativa – spiegano le organizzatrici di Noi Musica, Francesca Gardenato e Stefania Sartori – intende promuovere prima di tutto l’attività creativa dei giovani e le risorse della moda italiana, abbinando quest’ultima alla musica e al canto di altri giovani talenti che incontriamo attraverso i concorsi canori del progetto Noi Musica. 
In giuria saranno presenti esperti del settore provenienti da atelier e sartorie di prestigio, giornalisti e fotografi del settore moda. Importante è che il capo proposto sia inedito, ossia non premiato in altri concorsi, elegante e femminile, rispettoso della dignità della donna e della sua naturale bellezza, per riscoprire il piacere di vestirsi bene e con gusto».
La prima edizione si era svolta a favore del Centro aiuto vita di Desenzano, quest’anno come partner è stato scelto il progetto di sartoria coordinato dalla fondatrice della onlus Lankama Loredana Prosperini e da Chiara Zanetti, col desiderio di unire i giovani talenti del Belpaese alla creatività indiana attraverso un ponte di solidarietà giovane e musicale.

PERCHE'
«La bottega di sartoria è il nostro orgoglio femminile», afferma Loredana Prosperini. «Chiara, un’amica stilista di origine desenzanese e specializzata in gioielli in pelle, ha ideato questo progetto per valorizzare il lavoro e la manualità dell’India, un Paese dove lo sfruttamento della manodopera e delle persone è diventato purtroppo “normale”. Noi acquistiamo della stoffa in India e, con questa, elaboriamo i gioielli e i sari indiani, ma sono le ragazze del corso di sartoria a produrre i loro capolavori».
Per disegnare il proprio modello e iscriversi a “Vesti la Musica… in abito da sera” c’è tempo fino al 30 marzo 2013. È necessario fornire in busta chiusa il figurino dell’abito, con una scheda che illustri il progetto musicale e indichi tessuti e tecniche di realizzazione, canzone o particolare del musical scelto come accompagnamento, giustificando in breve l’abbinamento.
L’abito da sera, se ammesso alla fase finale, potrà essere realizzato dallo stesso concorrente e sfilare nella serata del 15 giugno 2013, indossato da una cantante o da una giovane modella.
Le iscrizioni sono ufficialmente aperte: partecipate numerosi!
Paolo e Anna dell'associazione Lankama

Tutte le informazioni e il regolamento sono sul blog vestilamusica.blogspot.com e sul sito web www.noimusica.org (sezione Articoli).

Lankama si occupa di adozioni a distanza. Per saperne di più sui progetti della onlus visitate il sito www.lankama.it



Ufficio stampa e organizzazione eventi:
Francesca Gardenato 
francescagardenato(at)gmail.com