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sabato 25 maggio 2013

Preziosi solidali, una mostra per sostenere Lankama

Lankama vi invita alla mostra di preziosi solidali a Soiano del Lago (oggi e domani sul Garda bresciano). Accessori unici, realizzati e ricamati a mano da ragazze indiane del laboratorio LanakmAtelier, il cui ricavato andrà a sostenere lo sviluppo dello stesso progetto in India: la nascita di una boutique in cui poter esporre e vendere questi articoli, anche in India.

Al progetto contribuisce anche il nostro 2° Concorso nazionale di moda musicale "Vesti la Musica... in abito da sera" con le due serate del 13 e 15 giugno 2013 a Sirmione e Rivoltella del Garda.

Lankama è una piccola associazione Onlus con sede a Pozzolengo (presidente è l’amica Loredana Prosperini). Da 15 anni opera in una delle zone più povere dell’India del Sud facendosi carico della crescita e dell’educazione di circa 300 bambini nella Smiling Children’s Home, una casa di accoglienza dove i ragazzi vivono, mangiano, giocano e studiano.

Per due giorni – sabato 25 e domenica 26 maggio – presso il Residence SanRocco di Soiano del Lago, in via P.Avanzi 11, Lankama mette a disposizione degli ospiti una collezione unica di accessori creati a mano nel laboratorio di ricamo-sartoria avviato in India: borse, cinture, bracciali, beauty set e portagioielli, tutti pezzi unici e artigianali. Creazioni ricamate a mano su preziose stoffe indiane, articoli colorati e raffinati, il cui ricavato servirà a potenziare il progetto LankamAtelier.
L’apertura della mostra mercato sarà oggi pomeriggio alle 15.30, fino alle 19 circa, e domani dalle 10 alle 18. Per chi desidera è anche possibile prenotare la cena vegetariana ai sapori dell’India o il pranzo della domenica al prezzo di 35 euro (il ricavato andrà sempre a favore dei bambini e delle donne di Lankama).

I bambini aiutati da Lankama in questi anni sono orfani o provenienti da famiglie poverissime nella regione Andhra Pradesh (a Sud dell`India), dove il 43% dei bimbi sotto i 14 anni lavora nei campi di cotone o di riso: le ore di lavoro sono tante, la paga è misera (meno di un euro al giorno) e il lavoro sfiaccante, in condizioni irregolari. Appartengono alla casta degli intoccabili che, per quanto ufficialmente sia stata abolita nel 1947, in pratica ancora permane. «L’unico modo per farli uscire dal ghetto in cui sono confinati, è dare loro un’istruzione o insegnare loro un mestiere», dichiara la presidente di Lankama, Loredana Prosperini. «Il nostro obiettivo primario è quindi quello di offrire a questi bambini una speranza per il loro futuro, dando loro la possibilità di frequentare qualche anno di studio e di essere inseriti nel mondo del lavoro. Potranno così un giorno rendersi autosufficienti, essere di aiuto alle loro famiglie e alle generazioni che verranno».
Per gli orfani è stata costruita la Smiling Children’s Home; gli altri ragazzi vivono con loro famiglie, nei villaggi vicini. Quando hanno compiuto i 10-12 anni succede a volte che alcune famiglie li ritirano dalla scuola per mandarli a lavorare, privandoli di un’educazione e quindi di un futuro migliore. Determinati a risolvere il problema, i volontari di Lankama, hanno cercato di fare qualcosa di concreto per i ragazzi, le loro famiglie e capire le loro esigenze e sfide quotidiane.

«Abbiamo dunque messo in atto un’attività di sostegno all’economia familiare – continua la presidente Prosperini –, in modo da rendere meno necessario il ricorso al lavoro dei piccoli, che avrebbero così potuto continuare a studiare, fino a finire almeno la terza media. Ma se volevamo che l’intervento non fosse momentaneo, tanto per risolvere una situazione contingente di emergenza, dovevamo mettere in atto qualche strategia per dare continuità al progetto, coerentemente con la nostra missione. 
Dopo la terza media, capitava comunque che alcuni ragazzini o ragazze fossero costrette a lavori saltuari, in condizioni assurde. Il lavoro di queste persone (che qui vengono chiamate “coolie”) consiste nel trasportare mattoni, spaccare pietre, tagliare rami per produrre i bastoncini d’incenso, trasportare i bagagli dei passeggeri nelle stazioni, lavorare occasionalmente nei campi di tabacco o di cotone… Ma l’occupazione principale (circa l’80% nella nostra regione, l’Andhra Pradesh) si svolge nelle risaie e consiste nel piantare i germogli del riso e tagliare le piantine quando sono cresciute. Nel fango, sotto il sole rovente o la pioggia».
Si prospettava quindi chiaramente la necessità di offrire loro un’alternativa concreta per sottrarli al giogo di un lavoro infame e senza prospettive.   
Lo sfruttamento del lavoro minorile è diffuso in tutto il mondo, ma in particolare in India vi sono variabili culturali e sociali che aggravano il problema. Le leggi nazionali proibiscono il lavoro per i minori di 14 anni, ma non vengono rispettate per gli “intoccabili”. 

Per cominciare, racconta ancora Loredana, «abbiamo puntato sulle ragazze: un gruppo di dieci giovani donne che avevano interrotto gli studi per la necessità di sfamare una famiglia che aveva perso il padre o che si era indebitata o più semplicemente che si era ampliata con l’arrivo di nuovi nati.  
Per toglierle dal lavoro in risaia, due anni fa abbiamo istituito un atelier di sartoria: abbiamo acquistato macchine da cucire e abbiamo mandato le ragazze a frequentare corsi di ricamo, taglio e cucito.  Nel laboratorio sono state ammesse anche alcune giovani vedove del villaggio vicino».
È nato così il laboratorio – e il progetto – “LankamAtelier, prezioso solidale”, «atualmente utilizzato per la nostra comunità che ha in questo modo la possibilità di confezionare in proprio ciò che occorre ai bambini (divise, abiti, pigiami e camicie da notte…) e le giovani sarte si stanno perfezionando nel ricamo a mano, per confezionare sari da proporre alle ricche signore indiane. In questo modo si renderanno autosufficienti e potranno essere di aiuto a se stesse, alle proprie famiglie e insegnare a loro volta il mestiere alle generazioni future».

Con la collaborazione di una stilista desenzanese ChiaraZanetti, il progetto offre alle ragazze indiane coinvolte una grande opportunità, portando professionalità (e non sfruttamento), offrendo loro un salario accettabile, una ragionevole sicurezza del posto di lavoro, un monte ore regolato, impegnandole in un’attività produttiva che possa generare risorse economiche in una delle comunità più emarginate del mondo».
Nell’ambito di questo programma Chiara Zanetti ha pensato a un progetto per  valorizzare il lavoro e la manualità di un Paese come l’India, dove vengono sfruttate all’osso la manodopera e le persone. «Ho fatto ricamare alle ragazze di Lankama – spiega Chiara – disegni su strisce di pelle da me progettate e poi montate trasformandole in originali e raffinati bracciali. Il lavoro è stato seguito personalmente in India da Loredana, presidente di Lankama».
All’insegna del prezioso solidale, le ragazze hanno poi continuato a lavorare creando altri accessori di moda: collarette, fusciacche, beauty set, portagioielli.
Il progetto non si ferma qui e con la vendita degli accessori si spera di poter costruire il seguito. La Smiling Children’s Home si trova a 25 km dalla città, nel piccolo e sperduto villaggio di Apparaopeta, che non è raggiungibile con mezzi pubblici e ci si arriva attraverso una stradina stretta e dissestata.
«Il nostro desiderio – riprende Prosperini – è quello di utilizzare il laboratorio per eseguire lavori su commissione per l’esterno, cioè confezionare e ricamare sari e panjabi per le signore indiane. Vorremmo quindi affittare un piccolo locale, una bottega in città, dove a turno alcune delle ragazze potranno mostre alle clienti del centro i loro prodotti, un catalogo con tutte le immagini dei loro disegni, per poi prendere le ordinazioni. Gli utili saranno poi suddivisi fra le ragazze che avranno lavorato al progetto, realizzando una sorta di social enterprise».



domenica 19 maggio 2013

Settimana della musica a Lonato

Altri due appuntamenti per la "Settimana della musica" di Lonato del Garda, un miniciclo di eventi musicali proposti dalla locale scuola paritaria Paola Di Rosa e dal maestro Serafino Curotti.

La musica crea l’amicizia e l’amicizia crea la musica. È una delle frasi scelte per presentare la “Settimana della musica” – dal 17 al 24 maggio 2013 – organizzata dal lonatese Istituto paritario “Paola Di Rosa”, che si avvia alla conclusione dell’anno con tre concerti animati dagli alunni musicisti. La rassegna coinvolge ragazzi dalla scuola primaria fino alla secondaria di secondo grado ed è curata dall’insegnante di musica, pianista e compositore, Serafino Curotti. L’ingresso è gratuito e aperto a tutti.

«La scuola ha il dovere di valorizzare e promuovere le capacità e le intuizioni degli alunni – spiega il maestro Curotti – per consentire loro di esprimersi con un linguaggio vicino alla loro sensibilità e personalità. Vivere la propria creatività, insieme ai compagni, arricchisce e porta a un confronto stimolante».
Aggiunge la dirigente scolastica suor Anna Caldara: «In questa occasione la presenza di ex alunni della scuola completa e rende più evidente l’aspetto formativo e affettivo della scuola».

Gli studenti sono protagonisti di tre concerti, in un clima di amicizia, emozioni e buona musica. Venerdì scorso 17 maggio al Teatro Italia, presso l’Oratorio di Lonato, la rassegna è stata inaugurata con “Musica in… festa”: brani con il flauto dolce, poi canzoni e balletti interpretati da alcuni solisti e gruppi di allievi delle "medie". 
Il 22 maggio la chiesa-auditorium della scuola (in via Parolino) ospiterà un “Concerto strumentale” (arpa, clarinetto, chitarra, flauto traverso, pianoforte, violino e violoncello) eseguito da vari alunni della scuola, dalla primaria alle superiori ed ex studenti. 
Infine, il 24 maggio sempre nell’auditorium dell’istituto si svolgerà il “Saggio di pianoforte” con ospite il pianista e compositore Riccardo Barba (nella foto sopra). 
Tutti gli appuntamenti avranno inizio alle 20.30.


martedì 14 maggio 2013

Amore latitante... in piazza Deodara

Sabato 18 maggio sarà di nuovo a Rivoltella il programma radiofonico di Noi Musica “Torno subito!”: ospite la scrittrice veronese Fiorella Carcereri con il suo ultimo e appassionante romanzo, "Amore latitante" (Arpeggio Libero, aprile 2013)


Altro pomeriggio in piazza con Radio Noi Musica (www.noimusica.org), per un aperitivo culturale in centro a Rivoltella.
Dopo l'incontro con Eliana Bordogna il prossimo sabato 18 maggio, alle 17.30 a Desenzano del Garda, nell’accogliente salotto di piazza Deodara nel centro storico di Rivoltella l'autrice veronese Fiorella Carcereri presenta il suo ultimo romanzo "Amore latitante", edito da Arpeggio Libero. Interviste a cura di Francesca Gardenato, per il programma itinerante “Torno subito!” di Radio Noi Musica; regia di Giovanni Boscaini. In caso di pioggia l'evento si terrà presso il Bar Deodara, che si affaccia sull’omonima piazza. Ingresso libero.

Scrittrice e poetessa pluripremiata, autrice di numerose pubblicazioni, Fiorella Carcereri presenta per la prima volta nel Bresciano il suo romanzo d'amore e di formazione sentimentale, fresco di stampa. “Amore latitante” è una sorta di diario scritto per mano della protagonista, Valeria, desiderosa di tirare le fila della sua esistenza sentimentale. 
Invece di ripercorrere i ricordi a ritroso, dà vita a un flashback che riporta indietro di oltre quarant’anni, quando Valeria era in quinta elementare. Curiosità morbose e sogni di principi azzurri abitano la sua giovinezza. Ben presto si dovrà risvegliare: aprirà gli occhi sulla cruda realtà e l’insensibilità delle persone e degli uomini in particolare. Ma ogni uomo 'sbagliato' contribuirà alla crescita psicologica e affettiva della protagonista, tra delusioni, cadute e risalite...

Vi aspettiamo sabato in piazza Deodara per conoscere l'autrice!




sabato 11 maggio 2013

Torri del Benaco, anni '50

Oggi ci dedichiamo una pagina di 'nostalgie lacustri', con l'ultimo libro di Giorgio Vedovelli.

In molte fotografie degli anni ’50-’60 che documentano scampagnate, anniversari o convivi colpisce la presenza del vino nei fiaschi o nei bicchieri (i gòti). Quasi una costante. Con la dovuta distinzione fra vino bianco e vino rosso: d’altronde, “dalla scelta fra le due varietà si poteva conoscere anche la provenienza del bevitore! Se si andava a Garda e si ordinava un ‘rosso’ subito capivano che venivi da Torri, mentre i Gardesani solitamente preferivano il bianco… La bala era quasi assicurata, la domenica, ma pur sempre limitata a una alla settimana”. 

Quando il beone arrivava a casa, “la moglie per fargli passare la spiónsa, gli faceva tracannare una scodella colma di acqua e cenere”. Tutte le cene terminavano con un brindisi e il vino scorreva nelle case dei contadini, anche se nelle famiglie si consumava solitamente la versione più leggera, detta vì picol.



È una Torri del Benaco in bianco e nero, quella descritta dal professor Giorgio Vedovelli - pensionato ed esperto di storia e cultura gardesana - nel suo ultimo libro, fresco di stampa per i tipi di Cierre Grafica (Sommacampagna, Verona). 
Torri negli anni ’50 con gli occhi dei bambini” è un lavoro che, dato alle stampe dopo un paio di anni di incubazione e appassionata ricerca, racconta quel periodo che fu per il borgo affacciato sulla riviera veronese del Garda “l’ultimo scampolo di Medioevo”. In quegli anni, la vita dei Torresani non era poi così diversa dai secoli prima. Ricorda l’autore: “c’erano ancora stalle in paese e la léssia, il bucato collettivo al lago, impegnava donne e bambini che si ritrovavano a riva”. Durante la bella stagione i bimbi venivano lavati all’aperto, nelle corti o anche in piazza. E i primi volti forestieri che nell’entroterra si perdevano via a raccogliere le more tra i rovi erano visti con occhi ben poco adoranti, battezzati dagli autoctoni magnamóre.
La piazza, la chiesa e la riva. I tre punti principali dove si consumava la vita di paese. Le famiglie numerose si aiutavano a vicenda, i bambini del vicinato crescevano insieme e ogni persona aveva il suo soprannome, che affiancava il nome di battesimo, o spesso lo sostituiva del tutto e andava a identificare l’intero casato. Agricoltura e pesca scandivano i ritmi della comunità. Poco dopo sarebbe esploso il turismo e le rive del Benaco sarebbero rifiorite con una nuova economia, che avrebbe dato uno scossone all’esistenza e alle abitudini degli abitanti di Torri. Fino ad allora, però, la vita era stata segnata “da una grande povertà, con stuoli di giovani che scappavano all’estero, soprattutto nelle miniere del Belgio e nelle promettenti fabbriche della Svizzera, per racimolare qualche soldo e con cui impostare la propria esistenza, formando una famiglia e avviando qualche piccola impresa una volta tornati a casa”.
Ma Torri, di fatto, era un paese accogliente, pur nella povertà e semplicità delle sue vie, era come “una grande famiglia”. Giorgio Vedovelli, allora bambino, ripercorre nel suo volume la vita di paese, le genuine relazioni umane e quelle sane abitudini di vicinato che facevano sentire tutti “a casa”. 
«Sono stati molti amici e coetanei – ci spiega – a indurmi a scrivere questo libro, con i nostri ricordi e le immagini dei tempi dell’infanzia e degli anni ’50, quelli che ancora hanno dei testimoni vivi che possono ricordare con nostalgia. Spesso si racconta del passato più lontano, dei secoli precedenti, ma il grande cambiamento a Torri è avvenuto poco più di sessant’anni fa».
In quegli anni, «si andava tutti d’accordo… certo, non mancava mai qualcuno che faceva il furbo… ma sostanzialmente c’era un grande spirito di solidarietà». Quando c’era bisogno, ci si aiutava di slancio, senza esitare.
È un libro sentito, non manca di evidenziare lo stesso autore, rivolto principalmente ai compaesani di Torri del Benaco, a quelli che ancora conservano ricordi di quegli anni ’50-‘60, ma anche ai loro figli che da questa lettura possono ricavare sensazioni e memorie per un maggiore senso di comunità, a quanti desiderano conoscere la Torri che fu. L’obiettivo, si legge nell’introduzione, è infatti quello “di far rivivere un mondo scomparso, almeno in parte, contribuendo a recuperare un po’ di senso di identità, un tempo a Torri particolarmente radicato”.
Tra le testimonianze raccolte c’è anche quella del poeta e romanziere inglese Stephen Spender (1909-1995) che fu a Torri nel settembre del 1951, ospite con la moglie e il figlio, all’albergo Gardesana, che negli anni offrì accoglienza a molti illustri personaggi in visita sul lago. Dalla finestra della sua camera, il poeta ebbe modo di osservare la vita di Torri che, seppur lentamente, stava cominciando ad abbandonare gli antichi e sapienti ritmi di un mondo peschereccio e rurale, per proiettarsi verso la nascente “industria del forestiere”. Ecco allora che l’osservatore attento lasciò scritto: 
La gente è molto povera e la stagione turistica, intensa soltanto per qualche settimana, non è di grande sollievo. Ma se essi sono poveri non hanno tuttavia la sensazione di essere trascurati. Ognuno ha la sua parte nel piccolo teatro del paese”. 
Torri ha un cuore sano” e “ognuno recita nello stesso dramma e ognuno sa qual è la sua parte... Mi sembra il più perfetto paese del Garda: ciò anche perché è troppo piccolo per essere sommerso dal turismo. Invece di sopraffarlo, i turisti ne rimangono assorbiti”. 
E ancora: ogni cosa qui acquista il valore di uno spettacolo e ognuno è come Amleto, ‘l’osservatore di tutti gli osservatori’. Un ragazzino appollaiato sulla banchina prende un pesce. È soltanto una sardina, ma un fremito appena percettibile di reazione scorre in una ventina di persone non stanno osservando il ragazzo ma sono... spettatori di ciò che accade nel porto.

Immagini di Torri del Benaco (Verona)
raccolte e scansionate dallo scrittore Giorgio Vedovelli


domenica 5 maggio 2013

19 semifinalisti da tutta Italia per VESTI LA MUSICA... 2013

Sono 19 e arrivano da tutta Italia (isole comprese) i semifinalisti del 2° Concorso nazionale Vesti la Musica… in abito da sera, evento di moda ‘musicale’ per stilisti del Made in Italy, organizzato dal Progetto Noi Musica con l’aiuto di tanti collaboratori, enti e sponsor gardesani. Oltre 60 i giovani coinvolti nella manifestazione!

Dal 2007 Noi Musica, progetto fondato dal compianto parroco di Centenaro don Luca Nicocelli, incoraggia e promuove attraverso varie attività i giovani talenti. In questo caso sono stilisti emergenti che arriveranno sul Basso Garda a giugno, per portare in passerella i loro abiti da sera ispirati ai più bei musical, accompagnati per due serate dalle giovani voci del progetto Noi Musica.

I semifinalisti di Vesti la Musica… in abito da sera, selezionati dalla commissione artistica del concorso 2013, sono:
Andrea Serena Sapone di Reggio Calabria, Lisette Bazzigotti di Bologna, Genni Gandolfo di Muggia (Trieste), Naomi Gosio di Brescia, Rosita Carmen Maisano di Reggio Calabria, Sabrina Lobertini di Paitone (Brescia), Silvia Visentini di Novena Padovana (Padova), Violeta Hrytsunyk di Desenzano del Garda, Barbara Piadena e Giovanni Durosini di Medole (Mantova), Giulia Cedaro di Udine, Adelaide Stazi di Marcellina (Roma), Aurora Leopardi di Palermo, Samanta Russo di Foggia, Marco Bianconi di Verona, Sonia Flauto di Sassari, Alfredo Cao di Legnano (Milano), Veronica Vaglini di Casalserugo (Padova), Jelena Boksan di Bolzano e Cristina Girelli di Castel Goffredo (Mantova).


Grazie alla disponibilità e alla preziosa collaborazione del Comune di Sirmione, la semifinale del 2° concorso nazionale di moda del Progetto Noi Musica si svolgerà giovedì 13 giugno alle 20.45 in piazza del mercato a Colombare di Sirmione (in caso di pioggia presso il Palazzo del congressi, la stessa sera). Dei 19 abiti semifinalisti, indossati da altrettante giovani e affascinati modelle (tutte ragazze della zona), solo dieci potranno accedere alla grande finale, un romantico evento a tema musical dal titolo “Sogno di una notte d’inizio estate”. 
La finalissima del concorso e le premiazioni avranno luogo sabato 15 giugno in piazza Deodara a Rivoltella (Desenzano del Garda) dalle 21 nel cuore di una festa di apertura dell'estate, in collaborazione con il locale gruppo dei Cuori Ben Nati, il Comune di Desenzano e il Teatro Scariolante.
Il ricavato dell’evento, coperte le spese organizzative, sarà destinato all’Associazione Lankama di Pozzolengo, per un laboratorio di sartoria e bijou nel Sud dell’India.



«Ci teniamo a ringraziare di cuore tutte le persone, gli sponsor e gli enti che credono in questo concorso che unisce moda e musica per uno scopo benefico, un evento che quest’anno diviene nazionale a tutti gli effetti e offre a tanti giovani la possibilità di farsi conoscere e condividere i propri talenti, dalla moda al canto: sono oltre 60 i giovani coinvolti nella manifestazione, tra stilisti, cantanti, musicisti, indossatrici e collaboratori», dichiarano Francesca Gardenato e Stefania Sartori, ideatrici del concorso di moda.
Anna Baresi (in rosso), con la modella Daniela Girelli che indossa "Il cielo d'Irlanda",
vincitrice del Concorso Vesti la Musica... 2013 (foto Piguz)
In caso di pioggia la serata del 15 giugno sarà rinviata a domenica 16 giugno, stesso luogo (se piovesse anche domenica, la finale si terrà nel Teatro San Michele di Rivoltella). Entrambe le serate saranno a ingresso libero, come tutte le manifestazioni del progetto Noi Musica, per volontà del suo fondatore.



Ufficio stampa e organizzazione eventi Noi Musica

www.noimusica.org | vestilamusica.blogspot.com



sabato 4 maggio 2013

Oggi pomeriggio: intervista alla scrittrice Eliana Bordogna


Non mancate! Oggi pomeriggio venite a trovarci in piazza Deodara dalle 16.30 per l'intervista alla scrittrice emergente Eliana Bordogna, con Radio Noi Musica in centro a Rivoltella del Garda (Desenzano). 
Presentiamo il romanzo "Rosso Tulipano"


mercoledì 1 maggio 2013

Due chiacchiere in piazza

Sabato 4 e 18 maggio facciamo “due chiacchiere in piazza” con due scrittrici emergenti!
Fa tappa a Rivoltella (Desenzano del Garda) il programma itinerante di Radio Noi Musica “Torno subito”. Ospiti le scrittrici Eliana Bordogna e Katiuscia Ciancio. Se siete curiosi, ci trovate in piazza Deodara sabato questo dalle 16.30 alle 18 circa.

La cultura scende in piazza per iniziativa di Radio Noi Musica (www.noimusica.org). A maggio, un doppio appuntamento al femminile con due giovani scrittrici emergenti: Eliana Bordogna e Katiuscia Ciancio.
Sabato 4 maggio e sabato 18 maggio, alle 16.30 a Desenzano del Garda, nell’accogliente piazza Deodara in centro a Rivoltella le autrici presenteranno i loro romanzi, entrambi pubblicati dalla casa editrice Arpeggio Libero: il 4 maggio conosceremo “Rosso Tulipano”, una storia commovente che Eliana Bordogna ha scritto ispirandosi a un fatto realmente accaduto negli anni ’90 con protagonisti e luoghi bresciani, mentre il 18 maggio toccherà al thriller psicologico di Katiuscia Ciancio “La marcia delle anime”.
Interviste a cura di Francesca Gardenato, per il programma itinerante “Torno subito!” di Radio Noi Musica, con la regia di Giovanni Boscaini.
In caso di pioggia gli eventi saranno ospitati dal Bar Deodara, che si affaccia sull’omonima piazza. Ingresso libero.

sabato 4 maggio @ ore 16.30
Eliana Bordogna presenta ROSSO TULIPANO (Arpeggio Libero)

Il mistero si ambienta a Brescia e sul lago d'Iseo e si ispira a un fatto di cronaca realmente accaduto. “Rosso Tulipano” parte dal 1993, quando in Bosnia, un gruppo di volontari è stato barbaramente trucidato sulla strada dei diamanti. La storia si concentra su uno dei sopravvissuti, sui difficili momenti durante e dopo l’attentato e soprattutto sull’inferno che gli è rimasto “dentro” per lunghi anni, fino allo sbocciare di un nuovo amore.


sabato 18 maggio @ ore 16.30
Katiuscia Ciancio presenta LA MARCIA DELLE ANIME (Arpeggio Libero)
La piccola Alice scomparve nel 1984 a soli 4 anni; il mostro lasciò la famiglia della piccola nello sconcerto e nell'impotenza, con un unico indizio, un indovinello. Un thriller psicologico d’effetto, intriso di tante emozioni, un romanzo in continuo movimento, denso di azione che mira a provocare emozioni contrastanti tra loro.


Organizzazione evento a cura di
Francesca Gardenato
francescagardenato[at]gmail.com