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giovedì 6 marzo 2014

Donne del Bardolino. Sul Garda il mondo del vino ha più classe...

Vivono e lavorano sul Garda le “amazzoni del Bardolino”. Una cantina su tre, nella doc del vino Bardolino, è gestita da una donna e la metà delle aziende vitivinicole ha come titolare, o contitolare, una “quota rosa”.

Elena Zeni di Bardolino
«Sono nata nel mondo del vino 37 anni fa, in quel mondo dove erano tutti uomini e le donne potevano accederci, ma senza alcun potere decisionale. Le donne vendemmiavano, preparavano pranzi e cene per i clienti in visita e, al massimo, aiutavano in ufficio. Il lavoro in cantina era prettamente maschile e a livello consortile, o associativo, ancora di più».
Elena Zeni, alla guida dell’azienda Fratelli Zeni di Bardolino, ricorda così la sua giovinezza nel mondo del vino. 
Proprio nei giorni scorsi Elena è stata in Texas, negli States, per promuovere l’azienda e il suo vino.
Terminati gli studi universitari, la maggiore delle sorelle Zeni ha deciso di «entrare in azienda con due piedi e due mani – racconta –, cosa che a mio padre ha fatto molto piacere, ma allo stesso tempo lo ha anche un po’ disturbato. Papà era soddisfatto di avere il suo primo figlio maschio al seguito e gli sarebbe anche bastato». Ma il futuro stava cambiando e quello era il momento giusto per cominciare a definire il proprio ruolo di “donna del Bardolino”. 
«Con me in cantina – riprende Elena – mio padre ha provato la nuova emozione di “gestire una donna in cantina”. Ho dei ricordi bellissimi di lui che cercava di aprirsi a questo mondo femminile all’interno di un’azienda che non lo prevedeva. Mi ricordo le ore passate a fargli capire le mie idee e quello che avrei voluto fare, e mi ricordo le innumerevoli litigate perché alcune cose erano difficili da cambiare o da affidare a una giovane donna».
Elena Zeni con Claudia-Benazzoli, titolare di un'altra
azienda vinicola di Pastrengo (insieme alla sorella Giulia)
Dopo la scomparsa di Gaetano Zeni, è scattato il cambio della guardia: la direzione della Cantina Zeni è passata a un uomo e due donne, il fratello Fausto e le sorelle Elena e Federica Zeni. Da sette anni a questa parte, dunque, la presenza femminile in cantina è passata da un modesto 8% a un importante 50%. «Credo che negli ultimi dieci anni – conclude Elena – noi donne abbiamo fatto passi notevoli in questo mondo del vino. Sinceramente ho visto notevoli cambiamenti rispetto agli anni ‘90 e credo che non si possa più parlare di un settore maschile. Oggi ho molte colleghe donne, ho clienti importanti che sono donne. Credo invece che ci aspetti ancora una grande sfida in questo mondo del vino: quella di  non essere solo femmine, ma portare la femminilità come valore aggiunto».

L’INDAGINE DEL CONSORZIO DI TUTELA DEL BARDOLINO
La presenza femminile nella guida delle cantine della costa orientale del lago di Garda è molto alta, ben oltre la media regionale veneta (24%). Se poi si prendono in esame i collaboratori familiari, essenziali nelle piccole-medie imprese del Bardolino, la metà sono donne e, anche nelle cantine a conduzione maschile, il ruolo di “lei” è fondamentale.
L’indagine di filiera è stata sviluppata dal Consorzio di tutela del Bardolino. E se prima si pensava di avere a che fare con una “Doc rosa” soprattutto per il ruolo di leader nel mondo dei vini rosati italiani, conquistato grazie alla formidabile ascesa del Chiaretto in pochi anni e passato da 5 a 10 milioni di bottiglie, ora «il colore rosa è consono a una denominazione che vede le donne così profondamente inserite nel tessuto produttivo», come riconosce il presidente del Consorzio Giorgio Tomasi. Il quale aggiunge: «Anche il consumo del rosé bardolinese è questione femminile: i dati consortili parlano chiaro e dicono che il 62,8% del Chiaretto è acquistato proprio da donne. Donne che fanno vino per le donne, insomma, nel caso del Bardolino Chiaretto».
Con i suoi 30 milioni di bottiglie quella del Bardolino è la quarta zona vinicola del Veneto dopo il sistema Prosecco, la Valpolicella e il Soave ed è l’undicesima in assoluto in Italia.
Le donne del Bardolino
Il rosa, dicevamo, è dappertutto. Carta canta: l’indagine rileva che il 72,2% delle cantine associate al Consorzio di tutela ha tra i suoi occupati almeno una donna. Il 22,2% delle aziende ha in generale più femmine che maschi tra gli occupati. Il 5,6% delle aziende è formato al 100% da donne. Le titolari d’azienda sono soprattutto donne con un'età superiore ai 40 anni (il 91,7% delle conduttrici di cantine della zona). La categoria degli impiegati è composta esattamente per la metà da esponenti del gentil sesso, perlopiù ragazze (il 60% ha meno di 40 anni).
E non è tutto, perché anche le soddisfazioni sono rosa. Il Bardolino e il Chiaretto hanno cominciato a primeggiare anche nei concorsi enologici e nelle guide, grazie alle intraprendenti produttrici. Vetrina di questo Bardolino al femminile sarà Lazise, la prossima domenica 16 marzo: “Anteprima dell’annata 2013”, con 180 vini in libera degustazione e le “donne del Bardolino”, alla Dogana Veneta.

Francesca Gardenato (articolo pubblicato sul settimanale Verona Fedele del 2 marzo 2014)

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