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sabato 25 aprile 2015

I giovani del Garda? Molto social, poco religiosi e attaccati alla famiglia

È una generazione ormai completamente digitalizzata, che imbastisce buona parte delle relazioni sui media, lontana dai grandi valori di solidarietà, impegno e partecipazione.
Sono i giovani del Basso Garda, al centro di un’indagine sociale e di un convegno promossi dal Centro di pastorale giovanile del lago bresciano (JLB). 

Nella mattinata di sabato 18 aprile, davanti a un pubblico di educatori, amministratori, operatori della pastorale, insegnanti e animatori sono stati presentati i risultati della ricerca condotta su un campione di 915 adolescenti e giovani tra i 14 e i 28 anni delle 24 parrocchie del vicariato foraneo del lago bresciano. Attraverso un questionario somministrato via web, sono stati indagati ambiti cruciali della loro vita (famiglia, scuola, tempo libero, comportamenti devianti) dedicando spazio all’orientamento valoriale e alla sfera religiosa per poi passare ai rapporti con le realtà locali.

Risultato: poco meno di un giovane su due si dichiara cattolico, mentre chi vive a contatto con àmbiti parrocchiali è meno esposto a comportamenti a rischio.

Le riflessioni
Al centro della mattinata, aperta dal sindaco di Desenzano Rosa Leso e conclusa dal vescovo mons. Giuseppe Zenti, l’intervento di Valerio Corradi, docente di Sociologia del territorio all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia e coordinatore dell’equipe che ha curato la “Ricerca sulla condizione giovanile nel territorio gardesano”. A commentare la fotografia attuale, con riflessioni sulla vita scolastica e familiare dei giovani d’oggi, è intervenuta la psicologa Valentina Pasqualetto, collaboratrice di Iner Verona, educatrice all’affettività e alla sessualità, che ha rimarcato l’importanza di «fare rete nell’educazione», di «una scuola capace di intercettare le doti dei ragazzi e incentivarle» e di «una famiglia presente, che non deleghi».

Don Michele Falabretti, direttore del Servizio nazionale di pastorale giovanile, ha focalizzato l’attenzione proprio sulla pastorale giovanile nell’attualità del nostro tempo e sull’importanza che le comunità parrocchiali siano i veri «luoghi di esperienze social», «generatori di valori e di fede», capaci di testimoniare «una spiritualità vicina alle cose e alla vita di tutti i giorni».
Mentre Giovanni Mazzi, direttore della Fondazione Exodus Onlus ha raccontato, attraverso storie di vita in comunità, l’operato di Exodus rimarcando l’importanza della prevenzione e del recupero di giovani che hanno abusato di alcol o di sostanze.
Al vescovo Giuseppe Zenti (nell'immagine a destra) il delicato compito di concludere i lavori. Al centro la speranza: «Abbiate fiducia – ha detto rivolgendosi ai molti laici, parroci ed educatori presenti – qualcosa in questa parte di diocesi si sta muovendo. Ciò che è seminato germoglierà col tempo... La possibilità di fare qualcosa per i nostri giovani, ora, è più di un sogno, è una profezia».
Un plauso a don Alessandro Turrina, che con la sua equipe di giovani del Centro JLB, ha organizzato il convegno e lavorato per la riuscita della ricerca e di una serie di eventi collegati.

Chi sono i giovani del Garda?
La rilevazione effettuata tra settembre 2014 e marzo 2015 nell’area bresciana del Garda è frutto delle interviste a cui hanno risposto, via internet, 915 giovani, un campione rappresentativo di circa il 10% della popolazione giovanile della zona indagata, bilanciato tra maschi (49,8%) e femmine (50,2%), con una distribuzione piuttosto omogenea delle diverse fasce d’età. Il 23,2% dei rispondenti risiede a Desenzano, il 30,6% a Lonato, Sirmione e Pozzolengo, il 13% nei paesi della Valtenesi e il 33,2% fuori territorio.

La fotografia che ne deriva è quella di «una generazione che comunica molto, ma fatica a instaurare relazioni – ha commentato il dottor Corradi (nella foto a lato) – mostrando un deficit di empatia. Adolescenti e giovani sembrano vivere in una perenne crisi d’identità, frutto di una perdita di modelli e riferimenti esterni “alti e forti”, che riguarda anche coloro che dovrebbero assumere un ruolo educativo nei loro confronti».

In merito al rapporto con la religione e il mondo ecclesiale, emerge che il 48,7% degli intervistati si dichiara cattolico, il 15,5% è non credente e l’8,6% agnostico, il 12,3% crede in un’entità superiore, l’1,5% guarda alle religioni orientali e l’11% si dichiara genericamente cristiano. «L’adesione al cattolicesimo risulta inferiore alla media nazionale, ma in linea con i dati del Nord Italia (Toniolo-Ipsos, 2014, ndr)», ha precisato il docente di Sociologia. Se guardiamo poi all’osservanza delle pratiche religiose: solo un giovane su cinque va a Messa ogni settimana. Però solo il 21,7% non ci va mai, il 33% una o due volte l’anno, il 23,2% una o due volte al mese.
Il quesito è: perché adolescenti e giovani si allontanano dalla parrocchia?

I motivi principali sono la scarsità di tempo e di motivazione, rapporti problematici con gli adulti (parroci, curati, catechisti, proposte noiose e con scarsa attrazione, ostilità verso l’istituzione, distacco inteso come tappa di maturazione “post-Cresima”). Anche nel tempo libero gli spazi parrocchiali hanno un ruolo secondario. Per il tempo libero, le proposte più gettonate sono quelle delle associazioni sportive; il 64% oggi non conosce il centro di pastorale giovanile JLB. 
I luoghi di ritrovo più apprezzati sono i bar e pub (50,7%), seguiti dalle case private (44%) e dalle strutture sportive (31,4%); solo il 22,4% indica l’oratorio e la parrocchia come spazio fisico per le relazioni amicali.
Altra area indagata sono i valori e l’attitudine verso la vita. Qui, a sorpresa, la famiglia è al primo posto (77%), seguita dall’amicizia (56,7%) e dall’amore (40,1%), privilegiato dopo i vent’anni e più dalla ragazze; lo sport conta per il 18,3% e la religione per il 5,9%.
Il grado di soddisfazione per la vita è buono (la zona lacustre si conferma un’oasi piuttosto felice): il 18,7% si dichiara molto soddisfatto e il 57,1% abbastanza. Per la fiducia e le figure di riferimento vince la mamma, seguita da famiglia, padre e amici. La famiglia è considerata un valore per la più parte dei giovani: protegge e rassicura.
Giovanni Mazzi, della Fondazione Exodus Onlus,
nipote di don Antonio Mazzi
Non stupisce l’iscrizione ai social network, che dai 15 anni in su interessa oltre il 93% del campione (82,5% nei 13/14enni) ed esprime un atteggiamento di voyerismo che spinge alla ricerca di approvazione nella condivisione di parole, foto e video di sé. Malgrado il 34,9% indichi la salute come un valore importante, circa il 46% degli intervistati dichiara di abusare di alcol, e il consumo aumenta con l’età. Mentre l’assunzione di sostanze è ammessa ‘solo’ dal 18% degli intervistati, preoccupano l’abbassamento dell’età dei primi contatti con le sostanze (13-14enni a rischio) e il coinvolgimento sempre maggiore delle ragazze. Molto interessante è come chi è vicino al mondo cattolico sia meno portato ad assumere rischi di alcol, droghe o altro (vale per quasi il 70%).

Conclusioni
Ora, con la ricerca in mano, che fare? 
«Dai dati – ha concluso Corradi – occorre passare alla pratica. Ovvero a un ascolto attivo dei giovani. Creare un tavolo di lavoro permanente che li riguardi, usare nuovi linguaggi e spazi virtuali per dialogare con loro, fare più formazione negli oratori per renderli luoghi di accoglienza moderna. Unire le forze nella pastorale e nelle azioni educative».


Articolo pubblicato sul settimanale diocesano, Verona Fedele, numero del 26 aprile 2015 (www.veronafedele.it). Fotografie di Fulvio R.


lunedì 13 aprile 2015

Noi Talent 2015, un podio per quattro giovani donne!

Serata tutta dedicata ai giovani talenti, lo scorso sabato 11 aprile, al Teatro Italia di Lonato del Garda. In gara, oltre trenta cantanti dai 14 ai 25 anni partecipanti alla prima edizione di “Noi Talent”, il talent-show gardesano organizzato da Progetto e Radio Noi Musica in collaborazione con il Centro di pastorale giovanile Lago di Garda Bresciano (JLB). 
Lo spettacolo è esploso con il batterista bedizzolese Etienne Perotti e la sua “Laila”, lo strumento che a soli 9 anni lo vede protagonista di un ritmo travolgente, tanta grinta e già cinque anni di studio alle spalle, varie esibizioni e registrazioni professionali.
Emozionato, ma non troppo, Etienne ha aperto il suo primo concorso in diretta su Radio Noi Musica.



La prima edizione di Noi Talent 2015 è stata conquistata da un manipolo di giovani donne dalle voci promettenti: Alma Schneider, ventunenne desenzanese, è salita sul gradino più alto del podio con la sua versione di “Mad World” (di Gary Jules) accompagnata alla chitarra da Elia Baccinelli. Secondo posto per la veronese Matilde Scarsini – 15 anni, di Castelnuovo del Garda – con “Mamma knows best e terzo posto per Anita Nodari – 21 anni, di Castiglione delle Stiviere – con il brano “Il rimedio, la vita e la cura” scritto da Daniele Magro per Chiara Galiazzo.
Il premio della critica, infine, è stato assegnato dalla giuria alla veronese Lisa Modena, quattordicenne di Bovolone, che si è cimentata con il ricordo di Mia Martini e “Notturno”.
«Alto il livello della gara – ha commentato la giuria – e tanti i talenti ascoltati nel corso della serata. Come da regolamento, il concorso si chiude con la proclamazione dei vincitori, ma l’importante è non dimenticare mai che ogni gara è un’esperienza e un’occasione per mettersi in gioco e crederci ancora di più, continuando a studiare per far fruttare il proprio talento».
La giuria era composta come sempre da esperti di canto e musica, capitanati dal critico musicale Michele Nocera e dal direttore della Banda cittadina di Lonato Carlo Righetti. Per le categorie ballo e intrattenimento (fuori gara per insufficiente numero di iscritti), si sono esibiti come ospiti due giovanissimi ballerini veronesi, Vito Andrea Felici (14 anni) e Luigi Imperatrice (12 anni) nella coreografia da loro ideata “Mix Style” e il “Duo Strampax”, composto dai lonatesi Daniel Lorini e Simone Bordiga, liberamente ispirati agli sketch di “Ale e Franz”.
L’evento, patrocinato dal Comune di Lonato, è stato trasmesso in diretta su Radio Noi Musica (www.noimusica.org).
Ora, la primavera di Noi Musica continua! 
Altra iniziativa in partenza è la terza edizione del corso “Noi Deejay”. Per i patiti della consolle, sono ancora aperte le iscrizioni e il primo incontro è fissato per questo giovedì 16 aprile alle 21, presso la sede di Radio Noi Musica, in via Caduti del lavoro a Lonato del Garda. Per otto serate i ragazzi che vorranno imparare l’arte del “disc jockey” potranno seguire il corso tenuto da esperti del settore e dj anche da Radio Studio Più, dalle 21 alle 22.30, e poi esibirsi in un evento conclusivo in diretta su Radio Noi Musica.

Continuano fino al 20 aprile anche le iscrizioni per il concorso nazionale di moda musicale “Vesti la Musica… in abito da sera”, quarta edizione per sarti, stilisti e appassionati di moda dai 18 ai 40 anni (www.vestilamusica.blogspot.com).

sabato 11 aprile 2015

Desenzano AgriCultura Festival: "Coltiviamo l’agricoltura per raccogliere il futuro"

Biodiversità, sostenibilità e fertilità. Nell’anno internazionale dei suoli, proclamato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite e di Expo Milano 2015, il Comitato AgriCultura Festival e il Comune di Desenzano del Garda organizzano la quarta edizione di “Desenzano AgriCultura Festival”, con approfondimenti legati all’agricoltura e alla viticultura biologica e al rispetto della terra per il futuro del pianeta.
Nelle tre giornate del Festival, dal 17 al 19 aprile 2015, diversi appuntamenti culturali ed enogastronomici promuoveranno il territorio gardesano con i suoi produttori agricoli e consorzi vinicoli, per incentivare le buone pratiche in agricoltura e incoraggiare un’educazione alla sostenibilità.
A tavola! La cultura ci alimenta” è il titolo del primo incontro che anticiperà il festival alle ore 17 e, di nuovo, alle 20.45 presso la biblioteca, in compagnia di Eros Miari giovedì 16 aprile. Si parte dal cibo per parlare del corpo e della relazione con se stessi.
Il Festival prenderà ufficialmente il via venerdì 17 aprile con lo scambio-mercato dei semi e dei germogli, che si terrà in piazza Malvezzi a partire dalle 15. La sera ci sarà poi l'evento gastronomico, la golosa “Disfida della polpetta”, quest’anno in versione bio: un aperitivo itinerante che si snoderà in due percorsi per le vie di Desenzano, dalle 19 alle 23 (costo 8 euro) con l’assaggio di polpette di carne, pesce e verdure e l’accostamento di vini locali, come Lugana, Valtènesi Rosso e Chiaretto.
La giornata di sabato 18 aprile sarà invece suddivisa in due convegni: la mattina, a Palazzo Todeschini, interventi sul tema “Coltiviamo salute” moderati dalla giornalista Maria Paola Pasini, tra esperti di alimentazione, agronomia, salute e benessere psicofisico. Nel pomeriggio in castello, dalle 15, testimonianze di viticoltori che hanno scelto il biologico, tra cui Arturo Ziliani (Guido Berlucchi & Co.), Fratelli Pasini e Sante Bonomo (Civielle), con l’intervento di Silvano Delai dell’Associazione Lombarda degli Agricoltori Biologici “La buona Terra”, guidati dal presidente di “Ecor NaturaSì” Fabio Brescacin.
Domenica 19 aprile dalle 15 presso l’agriturismo Montecorno Belvedere focus sulle api attraverso il documentario “La zappa sui piedi” e laboratori con degustazione di miele guidati dall’apicoltore Lodovico Valente. Il mercato biologico, a cura dell’associazione “La buona terra”, sarà un appuntamento fisso in piazza Malvezzi sabato dalle 15 e domenica dalle 10 alle 19.
Oasi San Francesco di Desenzano (Rivoltella)
Tanti anche gli eventi collaterali che animeranno le tre giornate della manifestazione: appuntamenti in libreria Podavini con autori, tree-climbing (scenografica potatura in arrampicata) sul lungolago, lo spettacolo musicale “Una calda atmosfera” di e con Vittorio Marletto e la Rumorosa Orchestra all’Auditorium Celesti, la passeggiata domenicale all’Oasi San Francesco (ritrovo alle 9.30 in piazza Malvezzi e ritorno in autobus per le 12.15) e mostre fotografiche e dei lavori delle scuole locali sui temi del festival.
In particolare, presso la Galleria civica “G.Bosio” sarà allestita la mostra “Il grande lago e le piccole acque”, visitabile dall’11 aprile al 3 maggio, in collaborazione con l’associazione Airone Rosso; sono esposte le fotografie di Bernadette Gerard e Giorgio Attilio Mutti e le tavole botaniche di Renata Barilli. L’inaugurazione sarà oggi pomeriggio, 11 aprile, alle ore 17.30. Un’ampia sezione della mostra è dedicata all’Oasi San Francesco di Desenzano del Garda, "monumento naturale" e luogo privilegiato di incontri con gli abitanti del canneto e prezioso esempio di ambiente ripario non urbanizzato.


«Ripartire dalla terra e dalla sua cura è un’assoluta priorità, come il ristabilire la consapevolezza nell’utilizzo delle risorse del pianeta, attraverso azioni di formazione e informazione che partono dalla scuola dell’infanzia sino a interessare l’intera società. Per questo il programma del festival prevede iniziative per le scuole e anche per il pubblico adulto, si spazia infatti dai laboratori sull’alimentazione ai convegni sul biologico. Ringraziamo questa amministrazione per aver accolto e proseguito la manifestazione rendendola una “lente” di ciò che viene fatto sul territorio comunale e delle buone pratiche sostenute negli altri 362 giorni dell’anno», afferma Marialuisa Monesi, presidente del comitato organizzatore.

Conferenza stampa di presentazione del festival e mostra
«Le varie iniziative per adulti e ragazzi – spiega l’assessore alla Cultura Antonella Soccini – si distribuiranno per la nostra città tra Palazzo Todeschini, Castello, Villa Brunati e centro storico, grazie alla collaborazione con il Comitato AgriCultura Festival. Tre giorni di incontri, laboratori, mostre, mercati, esperienze e racconti che offriranno a cittadini e ospiti l’opportunità di riflettere su alcuni temi molto attuali, legati in primis all’alimentazione e ai nostri stili di vita. Sempre sull’alimentazione il 23 maggio, a Desenzano, inaugureremo nel Museo Rambotti un’importante mostra correlata a Expo 2015».

«L’agricoltura – riflette infine il sindaco di Desenzano Rosa Leso – è forse il modo più semplice e concreto che abbiamo per conservare e tramandare la vita, per tutelare il territorio e trasmettere una cultura, che non solo sapori ed enogastronomia, ma è impregnata di saperi, arti e virtù. A tutti i cittadini e ospiti di questo festival auguro, a nome dell’amministrazione comunale, tre giornate di esperienze intense e “fruttuose”».

Per maggiori informazioni e per rimanere aggiornati sul festival
Twitter: @agricultura_15

Ufficio Stampa: Francesca Gardenato