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domenica 20 marzo 2016

Sirmione premia le voci bianche di Isabella e Juliano in una serata di festa

A trionfare ieri sul palco del 6° Concorso Voci Bianchi Noi Musica 2016 a Sirmione, in una serata di musica “in famiglia” per la Festa del papà, sono stati una mantovana e un bresciano: Isabella Olivato di Levata di Curtatone (Mn) per la categoria “bambini” e Juliano Robattini di Desenzano per la sezione “ragazzi”.
La manifestazione, proposta dal Centro di pastorale giovanile del lago bresciano e dal Progetto Noi Musica con il patrocinio del Comune di Sirmione e la preziosa collaborazione della Parrocchia di Colombare, ha visto esibirsi una trentina di voci bianche dai 5 ai 12 anni, divise in due categorie (bambini 5-9 anni e ragazzi 10-12 anni) con le canzoni dello Zecchino d’oro e, per i più grandi, un repertorio musicale pop, italiano e internazionale.
Isabella Olivato, vincitrice "bambini"
Serata di musica e allegria all’Oratorio "Eden" di Colombare, tra l’intrattenimento magi-comico del Mago Alesgar di Eventi Wawawiwowa e gli applausi entusiasti del pubblico. 
La giuria di Noi Musica, composta da esperti di musica, ha svolto il duro lavoro di valutazione per l’assegnazione dei premi ai concorrenti in gara, con un ottimo livello generale dei partecipanti, fermo restando che l’importante è divertirsi e condividere la gioia di cantare e “nutrirsi” di musica insieme.
Juliano Robattini, primo classificato "ragazzi"
I vincitori del 6° Concorso per Voci Bianche Noi Musica 2016 sono: per la categoria bambini”, dietro alla mantovana Isabella Olivato (9 anni), secondo posto per Alyssa Signoroni (8 anni, di Adro) e terzo piazzamento per Ginevra Cantori (7 anni, di Coccaglio). Nella sezione “ragazzi”, invece, sul gradino più alto del podio è salito il desenzanese Juliano Robattini (12 anni), secondo premio per Massimo Cantori (12 anni, di Coccaglio) e terzo per Emma Gabusi, altra dodicenne di Desenzano. Un premio speciale, inoltre, è stato assegnato dalla giuria al gruppo composto da Anita Coccia, Francesco Salaorni, Miriam e Pietro Abeni, che apriranno la serata di “Noi Talent” il prossimo sabato 9 aprile a Lonato con la cover dello Zecchino d’oro “La banda che sbanda”.
Tutti i partecipanti al 6° Concorso Voci Bianche Noi Musica 2016
Continuano fino al 4 aprile le iscrizioni al secondo “talent show” del lago di Garda, “Noi Talent”, che si terrà sabato 9 aprile presso il lonatese Teatro Italia. Le  categorie di gara quest’anno sono due: “canto” (brani inediti e cover) e “intrattenimento & altri talenti” (ballerini, comici, imitatori, artisti di strada, attori…). Info e regolamento: www.noimusica.org.
Fino al 19 aprile proseguono anche le iscrizioni al 5° Concorso nazionale di moda musicale “Vesti la Musica… in abito da sera”, per appassionati di moda, sarti, stilisti emergenti provenienti da tutta Italia, che potranno accedere all’elegante sfilata finale a Desenzano, sabato 18 giugno. Il tema 2016 per le creazioni in tessuto e le canzoni abbinate, scelte dagli stilisti, è il circo… L’Atelier du Cirque”. Info: www.vestilamusica.blogspot.com – www.noimusica.org

I piccoli vincitori del concorso a Sirmione

Le immagini sono scattate da Alessia Tonizzo – Il Matrimonio Trendy di Lonato del Garda









venerdì 18 marzo 2016

A Sirmione, tutto pronto per il 6° Concorso Voci Bianche Noi Musica 2016

Sirmione e la musica chiamano... e i piccoli cantanti rispondono numerosi!
Giorgia, la nostra valletta "Voci bianche"
In circa trenta si sono iscritti, tra bambini e ragazzi dai 5 ai 12 anni, alla 6ª edizione del Concorso Voci Bianche Noi Musica 2016 organizzata presso l’Oratorio di Colombare, con il patrocinio e la collaborazione del Comune sirmionese.
Questo sabato 19 marzo alle 20.45, per la Festa del papà, bimbi e ragazzi del Garda e dintorni si esibiranno davanti a una commissione di esperti per la serata organizzata da Progetto e Radio Noi Musica con il Centro di pastorale giovanile Lago Bresciano (JLB).
Come nelle precedenti edizioni, la manifestazione sarà una festa musicale per i più piccoli e le famiglie, un’occasione per dare spazio a tutti gli appassionati del canto e divertirsi insieme. Durante la serata si ascolteranno canzoni dello Zecchino d’oro e alcuni pezzi di musica pop, scelti dai piccoli cantanti in gara, con l’intermezzo di magia a cura del Mago Alesgar (Eventi Wawawiwowa). La serata è aperta a tutti e a ingresso libero.

Alma Schneider, vincitrice "Noi Talent 2015"
Per i giovani dai 13 ai 25 anni, invece, sono partite le iscrizioni al 2° Concorso per giovani talenti “Noi Talent 2016”, che si terrà sabato 9 aprile al Teatro Italia di Lonato del Garda. C’è tempo fino al 4 aprile per iscriversi (info e regolamento: www.noimusic.org). Le  categorie di gara quest’anno sono due: “canto” (brani inediti e cover) e “intrattenimento & altri talenti” (ballerini, comici, imitatori, artisti di strada, attori…).
Continuano fino al 19 aprile anche le iscrizioni al 5° Concorso nazionale di moda musicale “Vesti la Musica… in abito da sera”, per appassionati di moda, sarti, stilisti emergenti provenienti da tutta Italia, che potranno accedere all’elegante sfilata finale a Desenzano del Garda, sabato 18 giugno. Il tema 2016 per le creazioni in tessuto e le canzoni abbinate, scelte dagli stilisti, è il circo… L’Atelier du Cirque”.


giovedì 17 marzo 2016

La pasta, che meraviglia tutta italiana!

Un piatto di pasta, ma quanta storia contiene? 
Le lasagne nell’antica Roma, le differenze ancestrali tra raviolo e agnolotto in età medievale, le sperimentazioni e le scoperte geografiche che hanno modificato abitudini di cottura e scelta degli ingredientiLa pasta, da secoli presente nelle famiglie, è diventata grazie alla pubblicità moderna emblema di semplicità e tradizione, senza mai perdere il suo valore originale di piatto che nutre e unisce. Non solo ricette, dunque, ma anche tanta cultura!
Pasta fresca, secca o ripiena, nel suo repertorio ha mille nomi: spaghetti, fettuccine, matasse, maltagliati, sedanini, stelle, quadrucci, ravioli, tortelli e tortellini, pappardelle... Sta di fatto che, come sottolinea il giornalista e critico gastronomico Jacopo Fontaneto (nella foto in basso), docente di Storia della Cucina,  «la pasta è identità della nostra cucina italiana nel mondo ed è identità del nostro pianeta. È merito degli italiani se tutti la conoscono e, come la pizza, incontra il palato universale e si cucina ormai in tutti i Paesi del globo. Con la pasta, inoltre, si affermano sia il concetto della dieta mediterranea sia il principio della struttura del pasto latino: con distinzione del primo e del secondo piatto (la mensa), che seguono all’aperio o antipasto».
Origini, leggende e storia si intrecciano con una cultura nobile e popolare insieme, che ha attraversato due millenni e di è evoluta, strizzando l’occhio a nuove scoperte e sapori esotici. «La pasta era già conosciuta nell’antica Roma – continua l’esperto –. Il lavoro di ricerca nella gastronomia a volte ci riserva scoperte e soddisfazioni incredibili, come scoprire che i ricettari esistevano già ai tempi degli antichi romani. La pasta però incontra il concetto di bollitura solo in età medievale ed è lì che nascono le paste fresche ripiene e dalla torta salata ripiena nasce poi la torta piccola e, a seguire, il tortello».
Il critico gastronomico Jacopo Fontaneto (al centro)
Anche i tipi e i formati di pasta sono tanti, almeno quasi quante le regioni del Belpaese. Al Sud le tradizioni antiche si conservano meglio. Per esempio, continua il critico gastronomico, «le lagane romane, simili alle nostre pappardelle e progenitrici delle lasagne, erano fatte con i legumi venivano mangiate con il ragù. Tipi di pasta simili alle lagane si trovano ancora oggi nella cucina campana e meridionale».
Se fare la pasta in casa era un rituale per le nostre nonne, sapienti massaie, che iniziavano il sabato o la domenica mattina presto per averla pronta per il pranzo in famiglia, oggi la questione è come risparmiare tempo e scegliere gli ingredienti giusti tra le migliaia a scaffale nel supermercato.
Succedeva nella Roma imperiale, in età rinascimentale, con i viaggi di scoperta e ai giorni nostri con la globalizzazione: gli ingredienti si mescolano e la cucina diventa sempre più creativa. Alla pasta con il sugo, il ragù o con i fagioli – pasta e fasoi, ecco un piatto tipico veronese –  si aggiungono nuovi abbinamenti, per esempio un maggiore utilizzo delle spezie e di sapori orientali. Nel tempo sono pure cambiati i metodi di cottura, le abitudini, gli stili e i ritmi di vita. Oggi la pasta si compra precotta per averla pronta in pochi minuti.
«Le prime descrizioni in epoca romana – riprende Fontaneto – parlano di sfoglie alternate con farcia di carne, ma non erano bollite, bensì messe direttamente nel forno. È con l’affermazione del principio di bollitura della pasta, nel Medioevo, che ci si avvicina al concetto di pasta fresca ripiena. Altro esempio: gli agnolotti derivano dagli “agnellotti”, che si preparavano con un ripieno di carne d’agnello».
Nella storia gastronomica, l’incontro della nostra tradizione di pasta italiana con il Nuovo Mondo sancisce un importante cambiamento.
«Nel 1492 la pasta incontra il pomodoro. La scoperta dell’America è stata un grande spartiacque per la gastronomia. In Europa arrivano i prodotti del Nuovo Mondo, per esempio le patate, che si incontrano con un altro piatto, il baccalà, che proviene dalle isole Lofoten, un arcipelago della Norvegia dove poco prima del 1492 il nobile mercante veneziano Pietro Querini fa naufragio e lo importa in Italia. Dall’Estremo Oriente era già arriva il riso, ancora nel Mille da Carlo Magno, più tardi (intorno alla metà del 1400) grazie al duca di Milano la risicultura si diffonde nelle nostre zone. Quindi tra XV e il XVI secolo cambia tutto nella gastronomia italiana ed europea. Si pensi che il pomodoro – rimarca l’esperto – all’inizio veniva tenuto in casa come pianta ornamentale, si pensava addirittura che fosse velenoso. Sarà solo nel 1800 che la pasta incontrerà il pomodoro e i giochi saranno fatti. Ecco l’inizio di una nuova era!».
Un ritratto di Pellegrino Artusi
Pellegrino Artusi, gastronomo e critico letterario dell’Ottocento, nel suo manuale “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” ha codificato la cucina regionale italiana e creato un unico ricettario valido ancora oggi, tanto da essere il libro più letto della cucina italiana; raccoglie le tradizioni di un’Italia divisa geograficamente ma unita a tavola da un piatto di pastasciutta.
La cottura ideale? «Senza dubbio al dente», per la migliore conservazione dei valori nutritivi, della digeribilità e di un senso di sazietà. L’Italia della pasta si divide tra i sostenitori di quella liscia e gli amanti di quella rigata: la prima è più leggera, la seconda ha il pregio di legarsi meglio al sugo. Per entrambe vale la regola che siano rigorosamente trafilate al bronzo, per avere quella consistenza ruvida, che garantisce più sapore e tenuta in cottura, quindi maggiore resa nella ricetta finale. 

(Pubblicato sul settimanale Verona Fedele del 13 marzo 2016)

martedì 15 marzo 2016

Noemi a sul Garda: fan euforici incoronano "La borsa di una donna"

La rossa Noemi conquista i fan del lago di Garda!
La sua borsa custodisce gelosamente cellulare, idee e musica, ma dentro ci sta una vita intera. Nei suoi occhi azzurrissimi raggi di sole, energia pura. È una forza della natura Noemi, nome d’arte di Veronica Scopelliti, 34 anni di grinta, simpatia ed evidente talento che a Lonato del Garda hanno riempito il centro commerciale!

Il 6 marzo scorso, la cantante romana è stata protagonista di una domenica pomeriggio tra centinaia di fan del Leone Shopping Center di Lonato, firmando circa 300 dischi in due ore. E il suo nuovo album, “Cuore d’artista”, uscito da poche settimane, già va forte. Dentro ci sono pezzi di grandi autori come Giuliano Sangiorgi dei Negroamaro, Marco Masini e Ivano Fossati. Non hanno dubbio gli adolescenti e i giovani in coda per lei a caccia di un autografo: «Il pezzo migliore è “La borsa di una donna”». L’abbiamo ascoltata sul palco dell’Ariston lo scorso febbraio, anche se Sanremo 2016 le ha portato “solo” l’ottava posizione. Del risultato finale, però, la rossa si preoccupa relativamente. «Il festival è andato bene, è stato molto seguito e io mi sono divertita,sono contenta. Siamo solo all’inizio!».
Ora la palla passa alle radio e sembra che il pubblico, come quello radunato a Lonato per il firmacopie, abbia già deciso che è un pezzo vincente. Testo intenso, nostalgico, rappresentativo di ogni donna.
Senza musica, accenna un paio di canzoni e scherza con i fan la donna-talent, vincitrice di X Factor 2 e con un recente passato da giudice di The Voice. Incontra centinaia di bambini, ragazzi, mamme, gente di ogni età proveniente da varie province, in primis Brescia, Verona e Mantova, ma qualcuno si è fatto pure il viaggio da Bologna per abbracciare la rossa con una marcia in più. Voce calda, sorriso contagioso, per tutte le due ore non smettere di gioire con i suoi fan: saluta, scatta foto, scrive dediche, riceve e distribuisce abbracci. Piace davvero a tutti Noemi, che anche davanti alla stampa non si ritrae e, prima del bagno di folla, ci concede questa intervista…


Gioie e dolori, soddisfazioni e ricordi del tuo Festival di Sanremo 2016?
«Mi viene in mente la cabala. Dicevano tutti che il mio pezzo somiglia a “Quello che le donne non dicono” di Fiorella Mannoia. Anche il mio è arrivato 8°, sarà un segno? Penso che siamo solo all’inizio… Non è un pezzo radiofonico, di quelli che ti rimangono subito in testa, ma ha qualcosa da dire, è d’impatto, è vero».

Siamo solo all’inizio, infatti, perché la partita ora si gioca in radio...
«Sono contenta che “La borsa di una donna” stia andando bene, le persone lo stanno apprezzando e lo ascoltano sempre di più».

La vera peculiarità è il testo. Si distingue, ci fa riflettere…
«Non è un testo semplice, ha un certo spessore e riuscire a sostenerlo mi dà una certa importanza».

Con Marco Masini continuerà la collaborazione?
«Con Marco mi diverto un sacco e lui scrive benissimo. Poi, adesso che la Roma ha vinto con la Fiorentina 4-1 e lui è super tifoso dei Viola...».

Il verso a te più caro, quello che senti più tuo della canzone di Masini?
«Anni spesi per ritrovare / Le cose che qualcuno è riuscito a smarrire / La voglia di sorridere, di perdonare / La debolezza di essere ancora / Come ti vogliono gli altri... Bellissime parole, che riassumono un po’ tutte le donne».

Come tutte le donne, avrai qualcosa che custodisci gelosamente nella tua borsetta?
«Senz’altro: il mio telefono, non per i messaggi o chissà che cosa, ma semplicemente perché ci custodisco i miei provini, le mie canzoni e le mie idee. Ne sono gelosissima!».

Questa canzone e l’evento di oggi, a Lonato del Garda, è un omaggio all’8 marzo e a tutte le donne. Qual è il messaggio che vorresti lanciare per questa festa?
«Il mio messaggio è di vivere con leggerezza, senza diventare frivole (anche se un po’ di frivolezza non fa mai male!), ma di non smettere mai di essere in contatto con la nostra parte più femminile. Essere forti, sì, ma mantenere una delicatezza e una dolcezza nell’affrontare i momenti della vita».

Prossimi progetti, ospitate, concerti… qualche anticipazione?
«Tenete d’occhio la tv, perché sarò molto in giro!» (E Noemi ammicca).

Dei talent cosa ti è rimasto addosso?
«Tanti ricordi. È stata una parte molto spensierata della mia vita perché cantare i pezzi degli altri è più facile e ti senti più leggero. Di queste esperienze mi restano molti amici e un senso di leggerezza e divertimento».

Come giudice di un talent cosa guardi o cerchi nelle nuove proposte?
«La novità. Si cerca sempre qualcuno che ha qualcosa da esprimere. Ma io sto ancora cercando me stessa! Per cui ho deciso di lasciare ad altri questa avventura. Resterò in tv però…».

La Noemi cantautrice, quando uscirà?
«Penso che cantare canzoni degli altri non voglia dire che non sentirle proprie. Si lavora come due sarti, si cuce insieme un abito su misura. “Made in London” era pieno di parti mie… Certo, ho la sfortuna di collaborare con grandissimi autori, e loro hanno un peso tale e scrivono cose tanto interessanti che si notano di più».

Si percepisce una tua profondità, tu hai dichiarato di essere molto religiosa. La fede ti ha aiutato nel tuo percorso?
«La musica è una preghiera. La fede mi ha aiutata e mi aiuta nella mia vita privata; sarò alternativa o fuori moda, ma a me credere dà molta forza».